rifiuti

MUD 2019: compilazione e scadenza

Il 22 febbraio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DCPM che approva il nuovo Modello Unico di Dichiarazione Ambientale. Il nuovo Modello deve essere utilizzato per le dichiarazioni che andranno presentate ENTRO IL 22 GIUGNO 2019, 120 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il MUD 2019 contiene i modelli e le istruzioni per la compilazione delle seguenti Comunicazioni:

  • Rifiuti;
  • Veicoli Fuori Uso;
  • Imballaggi (Sezione Consorzi e Sezione Gestori Rifiuti di imballaggio);
  • Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche;
  • Rifiuti Urbani, Assimilati e raccolti in convenzione;
  • Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Chi deve presentare il MUD 2019?

Sono tenuti a presentare il Modello Unico di Dichiarazione Ambientale:

  • imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi;
  • imprese ed enti produttori che hanno più di dieci dipendenti e sono produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da lavorazioni industriali, da lavorazioni artigianali e da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento dei fumi

Made in Green può aiutarvi nella compilazione della documentazione necessaria. Non aspettate gli ultimi giorni, contattateci subito scrivendoci a [email protected] o compilando il form sul nostro sito a questo link.

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Scadenza denuncia volumi idrici 2018

Ricordiamo che sono in scadenza le denunce per i volumi idrici 2018, sia quelli scaricati sia quelli prelevati.
Qui di seguito tutti i dettagli.

Entro il 28 febbraio 2019 i titolari di SCARICHI REFLUI industriali in pubblica fognatura devono presentare all’Ente gestore della rete fognaria la denuncia annuale delle acque reflue industriali SCARICATE.

SOLO nel caso in cui il Comune di appartenenza risulti gestito dall’Ente Gestore ALFA Srl, la data ultima per la compilazione della denuncia online è posticipata al 30 giugno 2019 ed i dati potranno essere caricati a partire dal mese di aprile 2019.

Qui di seguito l’elenco dei comuni gestiti da Alfa Srl: Albizzate, Angera, Arsago Seprio, Bardello, Besnate, Besozzo, Biandronno, Brebbia, Bregano, Brunello, Busto Arsizio, Cadrezzate, Cairate, Cardano al Campo, Casale Litta, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Castelseprio, Castiglione Olona, Cavaria con Premezzo, Comabbio, Cocquio Trevisago, Crosio della Valle, Fagnano Olona, Ferno, Gallarate, Gavirate, Golasecca, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Ispra, Laveno Mombello, Leggiuno, Lonate Ceppino, Lonate Pozzolo, Malgesso, Marnate, Mornago, Oggiona con S. Stefano, Olgiate Olona, Osmate, Ranco, Samarate, Sesto Calende, Solbiate Arno, Somma Lombardo, Sumirago, Taino, Travedona Monate, Varano Borghi, Varese, Venegono Inferiore, Venegono Superiore, Vergiate, Vizzola Ticino. 

La modalità per la compilazione della denuncia mediante il gestore Alfa Srl  è la medesima dell’anno 2018 (relativa alla denuncia 2017) e pertanto mediante relativo portale telematico per il quale si rimanda al seguente link.

Entro il 31 marzo 2019 deve essere invece presentata la denuncia dell’ACQUA PRELEVATA nel corso dell’anno 2018.   

Ai sensi dell’art. 33 del Regolamento Regionale n. 2 del 24 marzo 2006, sono tenuti a presentare alla Provincia la denuncia annuale dei prelievi di acque pubbliche superficiali o sotterranee tutti coloro che derivano ed utilizzano acque pubbliche ed in particolare:
- i titolari di Concessioni/autorizzazioni per derivazione di acque pubbliche;
- i titolari di licenze di attingimento di acque pubbliche da corpi idrici superficiali (art. 32 del Regolamento Regionale n. 2 del 24 marzo 2006);

 ATTENZIONE: le denunce devono essere presentate anche se il prelievo d’acqua per l’anno 2018 è pari a zero.

 

Acque: dall’ISPRA nuovo monitoraggio sostanze prioritarie

Come previsto dal Dlgs 172/2015 l’Ispra ha diffuso il Rapporto recante Primo monitoraggio delle sostanze dell’elenco di controllo (Watch list) ai fini dell’inquinamento dell’ambiente acquatico.

Il monitoraggio delle sostanze dell’elenco di controllo, che il Dlgs 172/2015 (di recepimento della direttiva 2013/39/Ue) ha affidato all’Istituto per la protezione e ricerca ambientale facilita i futuri esercizi di definizione delle priorità di intervento e di riesame periodico delle liste delle sostanze prioritarie per la classificazione dello stato chimico dei corpi idrici ai sensi dell’articolo 16 della direttiva 2000/60/Ce.

Dopo la direttiva 2013/39/Ue le sostanze prioritarie ai fini dell’inquinamento delle acque sono 45. Il nuovo meccanismo di monitoraggio consente di individuare le sostanze pericolose emergenti ai fini di un eventuale inserimento nelle sostanze prioritarie.

E’ in arrivo l’Autorizzazione paesaggistica semplificata

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto che definisce gli interventi per cui l’autorizzazione paesaggistica non è richiesta e i casi in cui è sufficiente un procedimento semplificato. Il decreto individua, nell’allegato A, i piccoli interventi che, anche se realizzati su beni vincolati, sono esclusi dall’autorizzazione paesaggistica. Tra questi ci sono ad esempio i lavori, che non comportano modifiche sostanziali, volti a migliorare l’efficienza energetica e il consolidamento statico e le opere indispensabili per il superamento delle barriere architettoniche.
 
Nell’Allegato B ci sono invece gli interventi considerati ad impatto lieve, che usufruiscono di una procedura semplificata. Si tratta, per fare degli esempi, di interventi antisismici e di miglioramento energetico che comportano innovazioni nelle caratteristiche morfologiche dell’edificio, ma anche della realizzazione di tettoie e porticati. 

SISTRI nuova proroga

Come ormai è tradizione, è giunta a fine anno la proroga del doppio binario degli adempimenti ambientali relativi alla tracciabilità dei rifiuti che prevede il contestuale assolvimento degli obblighi “cartacei” e di quelli “informatici” introdotti a seguito dell’istituzione del SISTRI.

Infatti, il “milleproroghe 2017” (DL. n. 244/2016), all’art. 12, comma 1 modifica i commi 3-bis e 9-bis dell’articolo 11 del D.L. 31 agosto 2013, n. 101, (convertito, con modif., dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125).
Più in dettaglio, al fine di consentire al nuovo concessionario del SISTRI l’espletamento delle attività oggetto di affidamento e garantire al contempo la prosecuzione del servizio senza soluzione di continuità, tale norma differisce, sino alla data del subentro nella gestione del servizio da parte del nuovo concessionario e comunque non oltre il 31 dicembre 2017, gli effetti del contratto stipulato con la società Selex Se-Ma in liquidazione e, conseguentemente, per il medesimo periodo conferma la vigenza degli adempimenti cartacei necessari per la tracciabilità dei rifiuti.

Campi elettromagnetici: approvazione dei limiti di assorbimento per gli edifici

Il decreto è un provvedimento attuativo delle linee guida previste dalla legge che regola i criteri di protezione dalle esposizioni dai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e fa seguito ai decreti ministeriali già approvati con le commissioni parlamentari che riguardano le modalità di fornitura a Ispra, Arpa e Appa dei dati di potenza degli impianti da parte degli operatori con cadenza oraria e l’individuazione dei fattori di riduzione della potenza massima delle antenne.

La definizione dei valori di assorbimento del campo elettromagnetico è il risultato di una sperimentazione effettuata dai tecnici dell’Ispra e di alcune ARPA  e ha come scopo la valutazione sperimentale del valore di attenuazione del campo elettromagnetico generato da impianti di teleradiocomunicazione nei casi di presenza di pareti e coperture con finestre o altre aperture di analoga natura. Per il rilevamento l’Ispra ha definito apposite procedure operative che prevedono la rilevazione dei campi elettromagnetici in corrispondenza a due frequenze, 400 MHz e 900 Mhz.
 
Per tenere conto delle differenti proprietà schermanti offerte dai materiali in funzione della frequenza sono adottati tre fattori di riduzione:
- per pareti e coperture senza finestre o altre aperture simili in prossimità di impianti di trasmissione superiori a 400 Mhz fissa il limite a 6 decibel;
- per pareti e coperture senza finestre o simili in presenza di segnali inferiori ai 400 Mhz la soglia è di 3 decibel;
- per l’esposizione nella condizione a finestre aperte, indipendentemente dalla frequenza di funzionamento degli impianti la soglia è pari a 0 decibel

Per il dissesto idrogeologico in arrivo 100 milioni di finanziamenti

Previsto da numerosi provvedimenti (tra cui la legge sulla “green economy” n. 221/2015 e il D.L. “Competitività” n. 91/2014), il «Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico» viene ora finanziato e regolato dal D.P.C.M. 14 luglio 2016.

Le risorse destinate all’efficace avanzamento dei progetti delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico sono rese immediatamente “cantierabili” attraverso il decreto, che stanzia 24 milioni di euro nel 2016, 50 milioni nel 2017 e 26 milioni di euro nel 2018.
I finanziamenti vengono attribuiti ai presidenti delle Regioni, in qualità di commissari di Governo contro il dissesto idrogeologico, e suddivise secondo la Legge di stabilita’ 2014 all’80% nelle aree del Mezzogiorno e al 20% nelle aree del Centro-Nord.
I finanziamenti sono destinati alla redazione del progetto esecutivo previsto per l’avvio delle procedure di affidamento dei lavori attraverso l’elaborazione, anche non esplicita, dei livelli di progettazione inferiori. Non sono ammessi al finanziamento gli incarichi di progettazione già conferiti e le spese per rilievi e indagini appaltati prima della data di assegnazione dei fondi.
Le risorse del Fondo sono allocate su base regionale attraverso graduatorie di progettazione di interventi. Priorità è riservata ai progetti di interventi inseriti nelle tabelle C e D del «Piano stralcio per le aree metropolitane e le aree urbane con alto livello di popolazione esposta al rischio di alluvioni», oltre a progetti selezionati tra quelli inseriti nel data-base on line ReNDiS (Repertorio Nazionale degli Interventi per la Difesa del Suolo). Tra i criteri di selezione, vi sono sia la destinazione alla mitigazione del rischio sia la destinazione alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità.

Ratificati in Italia sei importanti accordi internazionali ambientali

La legge n. 79/2016 di ratifica di sei importanti accordi internazionali ambientali consentirà al nostro Paese di aderire ufficialmente, dandovi esecuzione, al Protocollo di cooperazione in tema di prevenzione dell’inquinamento provocato dalle navi e al Protocollo di Kiev sulla VAS in un contesto transfrontaliero. Sempre grazie alla stessa l’Italia rimane allineata agli “aggiornamenti” apportati al Protocollo di Kyoto in materia di emissioni e alla Convenzione di Espoo sulla valutazione dell’impatto ambientale (VIA) in un contesto transfrontaliero.
In vigore dal 26 maggio 2016, il provvedimento riguarda, rispettivamente, l’Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto e l’Accordo UE-Islanda per l’attuazione dell’Emendamento di Doha in tema di obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni, il Protocollo di cooperazione in tema di prevenzione dell’inquinamento provocato dalle navi, gli emendamenti alla Convenzione di Espoo sulla valutazione dell’impatto ambientale (VIA) in un contesto transfrontaliero e il Protocollo di Kiev sulla valutazione ambientale strategica (VAS) in un contesto transfrontaliero. La legge n. 79/2016 consente, altresì, di attuare in ambito italiano le disposizioni del regolamento (UE) n. 525/2013 che riguardano la Strategia nazionale di sviluppo a basse emissioni di carbonio (art. 4) e il Sistema nazionale in materia di politiche e misure e di proiezioni (art. 12).
Oltre alle disposizioni dedicate all’autorizzazione alla ratifica (art. 1) e all’ordine di esecuzione degli accordi (art. 2), il “Capo I” della Legge n. 79/2016 fornisce un quadro delle definizioni relative alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) del 1992 e al Protocollo di Kyoto alla UNFCCC del 1997 (art. 3).
Proseguendo, il Capo II (artt. 4-6) fissa le norme di adeguamento all’Emendamento di Doha al Protocollo di Kyoto. In tale ottica, gli articoli 4, 5 e 6 della legge n. 79/2016 dettano disposizioni volte a dare attuazione alle norme del Regolamento (UE) n. 525/2013.

Controllo dell’amianto sulle scuole, si farà con i droni

Mappare con i droni l’amianto presente nelle scuole per progettare e realizzare interventi di bonifica. È quanto prevede il Protocollo d’Intesa firmato ieri da ItaliaSicura, la Struttura di missione per la riqualificazione dell’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La novità contenuta nel documento è appunto il ricorso alle più moderne tecnologie di telerilevamento - droni dotati di telecamere ad alta risoluzione - e il consolidamento di un progetto pilota che dia per la prima volta una dimensione omogenea del fenomeno a livello nazionale.

I fondi del Governo per la sicurezza delle scuole – spiega la nota di Palazzo Chigi – comprendono anche le attività di rimozione dell’amianto: 400 milioni di euro sono stati stanziati a giugno 2014 – in continuità con i 150 milioni del ‘Decreto del Fare’. Molte Regioni, nelle proprie graduatorie, hanno dato la priorità agli interventi di bonifica dell’amianto nelle scuole, riducendo di molto il numero di istituti ancora interessati. Anche i 905 milioni di euro previsti dall’operazione possono finanziare interventi di questo tipo. I primi 1.215 cantieri sono stati già avviati

Terza edizione del manuale UE sugli “Appalti verdi”

La Commissione europea ha comunicato nei giorni scorsi di avere rilasciato la terza edizione del manuale “Buying Green”  la guida agli appalti verdi secondo le nuove regole Ue diretta alle Pubbliche Amministrazioni e aziende. Il volume “Buying Green” è il principale documento della Commissione europea per aiutare la pubblica Amministrazione negli acquisti di beni e servizi con un minor impatto ambientale e risulta anche un utile riferimento per le aziende che vogliono partecipare agli appalti verdi, L’adozione di un simile strumento è indispensabile per una vera politica ambientale su cambiamenti climatici, uso delle risorse e consumo e produzione sostenibili.